Una Via Crucis alla settimana
VIA CRUCIS
meditata dai Padri della Chiesa
Riflessione e preghiera iniziale
In questa preghiera che spiritualmente ci pone in cammino accanto a Gesù nell’ora suprema della sua donazione, saremo guidati dalle parole della bibbia, dalle riflessioni dei Padri della chiesa e da preghiere tratte dalla liturgia.
Facciamo nostra l’esortazione di Paolo ai cristiani della comunità di Filippi:
Abbiate in voi quel medesimo sentimento che fu in Gesù, il quale… annientò se stesso, prendendo forma di schiavo, divenuto simile agli uomini; e… umiliò se stesso, divenuto obbediente fino a morte, anzi a morte di croce (Fil 2,5-8).
Concedi a questa tua famiglia, o Padre, di celebrare con fede i misteri della passione del tuo Figlio, per gustare la dolcezza del tuo perdono. Per Cristo nostro Signore. Amen.
PRIMA STAZIONE Gesù è condannato a morte
Dalla lettera ai Filippesi:
Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca, era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge della sua sorte? (Is 53,7-8).
Su questa terra molti sono stati crocifissi, e sono morti a causa del loro peccato; ma solo Cristo è morto per peccati, che gli erano estranei: «egli infatti non ha commesso peccato, e non è stato trovato inganno sulla sua bocca». (S. Cirillo di Gerusalemme, Catech., 13,3)
O Dio, Padre nostro, effondi sempre più largamente in noi i benefici della tua redenzione e donaci di condividere la passione di Cristo per avere parte un giorno alla sua gloria di vincitore risorto, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
SECONDA STAZIONE Gesù prende su di sé la croce
Dal vangelo secondo Luca:
Diceva poi rivolgendosi a tutti: «Se uno vuol venire dietro di me, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua» (Lc 9,23).
Ogni azione di Cristo è gloria per la Chiesa cattolica; ma la gloria delle glorie è la croce… La croce è potenza che dà sicurezza; è grazia in favore dei poveri, non è pesante per chi è debole… (S. Cirillo di Gerusalemme, Catech., 13, 1; 36).
O Dio, donaci spirito di carità e di pace perché l’offerta della vita, compiuta da Cristo a salvezza del mondo, si prolunghi nella memoria e nell’amore fraterno dei tuoi figli. Per Cristo nostro Signore. Amen.
TERZA STAZIONE Gesù cade la prima volta
Dal libro del profeta Isaia:
Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio, umiliato (Is 53,4).
Un momento importante racchiuso nel mistero di fede è quello di guardare verso la Passione di colui che ha accettato di soffrire per noi. Guardare alla croce è rendere la propria vita morta al mondo e crocifissa… (S. Gregorio di Nissa, Vita di Mosè, PG, 44, 413).
La nostra carne è debole, Signore, siamo feriti, ricorriamo a te. Tu che venisti a risanare i cuori pentiti, accoglici: ti chiediamo di guarire. Per Cristo nostro Signore. Amen.
QUARTA STAZIONE Gesù incontra Maria, sua Madre
Dal vangelo secondo Luca:
Allora Maria disse: «Avvenga di me secondo la tua parola» (Lc 1,38).
Simeone parlò a Maria: «…anche a te una spada trafiggerà l’anima…» (Lc 2,34-35).
Fratello, chi sei tu e donde viene a te una tale sapienza di meravigliarti più della compassione di Maria che della passione del Figlio di Maria? Lui, Gesù, ha potuto morire della morte del corpo, e lei non avrebbe potuto morire con lui di quella del cuore? In Gesù è l’opera d’un amore che nessuno può sorpassare; in Maria è il risultato d’un amore che, dopo quel primo, non ebbe mai eguale (S. Bernardo, Sermone della dom. tra l’ottava dell’Assunzione, 14-15).
O Signore, nel devoto ricordo della beata Vergine Maria, data a noi come madre dolcissima presso la croce di Gesù tuo Figlio, aiutaci a completare in noi, per la Santa Chiesa, ciò che manca alla passione di Cristo, tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
QUINTA STAZIONE Il Cireneo aiuta Gesù a portare la croce
Dal vangelo secondo Marco:
Allora costrinsero un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, …a portare la croce… (Mc 15,21).
Per mezzo della sua croce, nella sua passione, il Cristo vi chiama, voi che siete le sue membra (s. Ignazio d’Antiochia, Lettera ai cristiani di Tralli, 11,2).
Scenda su noi largamente, o Dio, la tua benedizione; nei misteri della passione redentrice, donaci di aprire il cuore alla salvezza conquistata da Cristo, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
SESTA STAZIONE La Veronica asciuga il volto di Gesù
Dal libro del profeta Isaia:
Ecco il mio servo… Molti si stupirono di lui, tanto era sfigurato il suo aspetto per essere d’uomo! …Uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si ricopre la faccia… (Is 53,3-4).
Il Cristo non si è limitato alla morte e alla croce, ma ha voluto essere povero, pellegrino, senza alloggio, nudo, ammalato, per attirare a sè, almeno per questo. «Se tu non ti arrendi per quello che ho sofferto per te, egli dice, abbi almeno pietà della mia miseria…» (S. Giovanni Crisostomo, omelia. 15, 6 in Rom.).
O Dio, tra le tue opere più mirabili c’è la rigenerazione dell’uomo; rendi vana l’azione del tentatore e spezza le catene mortali del peccato perché sia distrutta l’invidia che ci ha perduto e vinca l’amore che ci ha salvato. Per Cristo nostro Signore. Amen.
SETTIMA STAZIONE Gesù cade la seconda volta
Dal libro del profeta Isaia:
Il castigo che ci dà la salvezza si è abbattuto su di lui: per le sue piaghe noi siamo stati guariti! Egli è stato schiacciato per le nostre iniquità: il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti… (Is 53,5).
Dobbiamo essere imitatori della sua pazienza, e, se noi soffriamo a causa del suo nome, glorifichiamolo. Perché questo è l’esempio che egli ci ha dato in se stesso, e questo è ciò che noi abbiamo amato (S. Policarpo, Ai Filippesi, 8,2).
O Misericordioso, tu non ci hai respinto quando ti abbiamo invocato nel dolore, ma sei venuto a salvare il tuo popolo nell’ora della redenzione; sei re, e liberi i prigionieri, sei medico, e guarisci i malati, sei pastore, e rintracci gli erranti; per chi dispera, sei tu la via della salvezza. Tu vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
OTTAVA STAZIONE Gesù incontra le donne
Dal libro del profeta Zaccaria:
Guarderanno a colui che hanno trafitto: ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito… (Zc 12,10).
Confessiamo a Dio ogni giorno, nella preghiera, con lagrime e gemiti le nostre colpe passate. E di tutte queste colpe emendiamoci per l’avvenire (S. Benedetto, Regola, 4).
Signore, non chiudere la tua porta, anche se ho fatto tardi. Non chiudere la tua porta: sono venuto a bussare. A chi ti cerca nel pianto apri, Signore pietoso. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
NONA STAZIONE Gesù cade la terza volta
Dal libro delle Lamentazioni:
Si è aggravato il giogo delle mie colpe sul mio collo ed ha fiaccato la mia forza. Dentro c’è la morte: senti come sospiro: nessuno mi consola… (Lam 1,14.21-22).
Rallegriamoci, gloriamoci nel Signore che ha fatto nostri il suo combattimento e la sua vittoria, dicendoci: «Coraggio, io ho vinto il mondo…». L’invincibile combatterà per noi e vincerà in noi. Allora il principe delle tenebre sarà cacciato fuori, poiché se non è cacciato dal mondo, in cui si trova dovunque, non può essere cacciato dal cuore dell’uomo: la fede, quando penetra in noi, lo scaccia per fare posto al Cristo la cui presenza getta il peccato fuori… (S. Paolino di Nola, Ep., 38, 3-4.6).
Dio di misericordia, dona a tutti i credenti la salvezza operata dalla passione redentrice e infrangi per il tuo amore infinito i vincoli dell’antica condanna in cui ricadiamo continuamente a motivo della nostra umana fragilità. Per Cristo nostro Signore. Amen.
DECIMA STAZIONE Gesù è spogliato delle sue vesti
Dal libro dei Salmi:
Ma io sono un verme e non un uomo, insultato dalla gente e disprezzato dal popolo. Contano tutte le mie ossa, mi osservano e mi disprezzano. Si dividono i miei vestiti e tirano a sorte la mia tunica… (Sal 21,8-19).
Non solo non dobbiamo arrossire della morte del Signore, ma ne dobbiamo trarre la più grande confidenza ed esaltazione. Ricevendo da noi la morte che egli ha trovato in noi, ci ha fedelmente promesso di darci in se stesso quella vita che non potevamo avere da noi stessi. E se colui che è senza peccato ci ha amati al punto da subire per noi, peccatori, quello che avevamo meritato a causa del nostro peccato, come non ci darà ciò che è giustizia, lui che ci giustifica? …Riconosciamo senza timore e proclamiamo che il Cristo è stato crocifisso per noi (S. Agostino, Trattato sulla passione del Signore, Serm. Guelferb., 3,1-2).
O Dio, che hai redento l’uomo col sangue prezioso del tuo Figlio unigenito, a quelli che adorano la croce concedi la liberazione dal peccato e la vita eterna che dalla stessa croce è per noi scaturita. Per Cristo nostro Signore. Amen.
UNDICESIMA STAZIONE Gesù è inchiodato sulla croce
Dal libro del profeta Isaia:
Dalla pianta dei piedi alla testa non c’è in lui una parte illesa, ma ferite e lividure e piaghe aperte… che non sono state ripulite, né fasciate, né medicate con olio (Is 1,6).
Oggi la croce ci ha aperto il paradiso, chiuso da moltissimi anni, oggi Dio ci ha restituito la nostra antica patria, oggi ci ha ricondotti nella città del Padre, oggi ha aperto la sua casa a tutta l’umanità. Oggi dice il Cristo: tu sarai con me in paradiso. Ma cosa dici, Signore? Tu sei crocifisso, attaccato con chiodi, e prometti il paradiso? Sì, perché impariamo qual è la tua potenza sulla croce (S. Giovanni Crisostomo, omelia 1 sulla croce e il ladrone, 2, PG, 49, 401).
Accetta, o Dio eterno, la nostra offerta e donaci di rivivere nella verità del nostro mondo interiore il mistero della passione che con questa memoria celebriamo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
DODICESIMA STAZIONE Gesù muore sulla croce
Dal vangelo secondo Giovanni:
Come Mosè innalzò nel deserto il serpente, così è necessario che sia innalzato il Figlio dell’uomo, affinché chiunque crede in lui, abbia la vita eterna. Infatti Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito (Gv 3,14).
A nessuno, anche se debole e inerme, è negata la vittoria della croce, e non v`è uomo al quale non rechi soccorso la mediazione di Cristo. Se giovò a molti che infierivano contro di lui, quanto maggiore beneficio apporterà a coloro che a lui si rivolgono! L`ignoranza dell`incredulità è stata cancellata. E` stata ridotta la difficoltà del cammino… Procuriamo che le attività della vita presente non creino in noi o troppa ansietà o troppa presunzione sino al punto da annullare l`impegno di conformarci al nostro Redentore, nell`imitazione dei suoi esempi. Nulla infatti egli fece o soffrì se non per la nostra salvezza, perché la virtù, che era nel Capo, fosse posseduta anche dal Corpo. (s. Leone Magno, Disc. 15 sulla passione del Signore, 3-4)
O Padre, che ci hai ridato la vita eterna nella pasqua del tuo Unigenito venuto a farsi condannare per nostro amore, rivolgi a lui i nostri cuori e la nostra vita perché sia mite con noi quando ci verrà a giudicare e ci unisca alla sua gloria di Salvatore risorto, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
TREDICESIMA STAZIONE Gesù è deposto dalla croce
Dal vangelo secondo Giovanni:
Venuti i soldati da Gesù e vedendo che era già morto, uno di essi gli aprì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue ed acqua (Gv 19,33-34).
Il nostro Agnello pasquale, Cristo, è già stato immolato (1 Cor 5,7). Sulla croce è inchiodata la carne che mi nutre; dalla croce sgorga questo sangue grazie al quale io bevo la vita e lavo il mio cuore. (S. Paolino di Nola, Ep., 23, 42; 32, 7).
O Dio, che hai abbandonato il tuo unico Figlio alla morte di croce perché tutti noi, chiamati a morire con lui, possiamo con lui rinascere alla vita eterna, dona ai nostri fratelli, che nella fede hanno lasciato questo mondo, di entrare nella gioia della luce senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen.
QUATTORDICESIMA STAZIONE Gesù viene posto nel sepolcro
Dal vangelo secondo Giovanni:
È venuta l’ora in cui dev’essere glorificato il Figlio dell’uomo. In verità vi dico: se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, porta molto frutto (Gv 12,23).
E` cosa nostra ciò che giacque esanime nel sepolcro, che è risorto il terzo giorno, che è salito al di sopra di tutte le altezze alla destra della maestà del Padre.
Ne segue che se camminiamo sulla via dei suoi comandamenti e non ci vergogniamo di confessare quello che nell`umiltà della carne egli ha operato per la nostra salvezza, anche noi saremo partecipi della sua gloria. Si adempirà allora sicuramente ciò che egli ha annunziato: «Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch`io lo riconoscerò davanti al Padre mio, che è nei cieli» (Mt 10, 32). (s. Leone Magno, Disc. 15 sulla passione del Signore, 3-4)
O Dio, nostro Padre, a noi che abbiamo partecipato a questa celebrazione, dona di camminare operosamente nella via dell’amore sulla quale, fino a consegnarsi alla morte, ci ha preceduto il Signore Gesù, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.