Le Quarantore in parrocchia

Domenica 26 alle ore 17.30 iniziamo con una breve adorazione eucaristica le Quarantore; proseguiamo lunedì e martedì al mattino dalle ore 9.30 sino alle ore 12.00, mentre al pomeriggio dalle ore 16.30 sino alle ore 18.30; seguirà la celebrazione della messa.

Proponiamo uno stralcio di una riflessione sul significato delle quarantore.

L’origine remota delle Quarantore è da ritrovarsi nella pratica dei fedeli di commemorare, durante la settimana santa, le quaranta ore che il Corpo di Gesù giacque nel sepolcro; durante questo arco di tempo i fedeli rimanevano in preghiera e facevano penitenza per prepararsi degnamente alla grande solennità della Pasqua. La pratica delle Quarantore, pertanto, nata nel contesto della settimana santa, divenne una forma privilegiata di preghiera attraverso la quale si chiedeva l’aiuto di Dio in situazioni particolarmente difficili.(…) 

Pian piano le Quarantore si caratterizzarono come pia pratica avente lo scopo di adorare nell’Eucaristia i misteri della passione e morte di Gesù e assunsero infine il carattere di adorazione comunitaria di Gesù-Eucaristia, centro della vita cristiana, della comunità e fonte del suo rinnovamento spirituale. In tal senso è molto importante ricordare e sottolineare il valore dell’adorazione eucaristica che, per ogni comunità cristiana, nutrita dalla comunione sacramentale, diventa il culmine e la fonte della sua spiritualità.(…)

Cosa significa “adorare”? Partendo dalla etimologia del termine, adorare significa avere un sentimento di grande affetto, di stima e di ammirazione verso qualcuno. Il termine, infatti, nella sua radice, deriva dal latino ad-os , che indica l’atto del portare le mani alla bocca, alle labbra per fare un segno di saluto e di rispetto verso qualcuno; nell’antichità il gesto di prendere il lembo del mantello di una persona e portarlo alla propria bocca era indice di venerazione e di adorazione.

Adorare, dunque, significa stare davanti a Gesù quasi “con la bocca aperta”, provando stupore di fronte a colui che, avendo creato il cielo, le stelle, il sole, la luna, le galassie…, si rende presente in un semplice, povero ed umile pezzo di pane.

Adorare significa stare di fronte a Gesù che ci dona il respiro, la vita, il suo Spirito; mettersi alla sua presenza è lasciarsi ossigenare da Lui.

Adorare significa stare davanti a Gesù per esprimergli la nostra gratitudine, il nostro affetto, il nostro amore; l’adorazione è la più grande “dichiarazione d’amore” che possiamo fare a Dio.

Adorare significa stare di fronte a Colui che ci nutre, che si fa nostro nutrimento; adorare è “nutrirsi” di Gesù.

Adorare la presenza eucaristica del Signore risorto significa riconoscerlo presente in mezzo ai suoi discepoli ed amici con i quali Egli ha scelto di restare in comunione: “Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20); “Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano sempre nel tempio lodando Dio” (Lc 24, 52-53).

(Mons. Maurizio Barba (Le quarantore. Origine e significato teologico, 2012)

 

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